Calda sera di luglio, senza
andare al mare…. c’è una bella serata al To Wine con i produttori di Lamole,
c’è l’aria condizionata, amici, grandi vini del territorio, i produttori e un
bel buffet. Affare fatto !
Lamole è un anfiteatro naturale
posto a metà tra Greve e Radda, tra i 500 e i 700 metri di altitudine, che si
apre protetto a nord dal Monte San Michele con un’esposizione ottimale per
coltivare olivi e viti. Perfetto !
Territorio
Terreni di origine marina
friabili e quasi aridi, quasi sabbia, poca argilla, poco fertili. Già
dall’epoca romana si coltiva la vite da queste parti e già dai primi dell’800
si riconoscono le qualità dei vini di questa perla del Chianti. Tante vigne con
tantissimi anni da raccontare. Strette terrazze con muri a secco che creano un
paesaggio fatto di tante lingue di terra, piccole lame, forse le “Lamole” da
cui prende il nome. Terreni adatti per il giaggiolo, fiore della tipicità
toscana, che dona alla terra i suoi profumi di cui anche il vino si
arricchisce.
Storia a tradizione
A Lamole si produce un Chianti
Classico meraviglioso, fresco, profumato, chiaro e trasparente come dovrebbe
essere un Sangiovese. Di poco corpo ma ricco ed elegante. E’ un piacere parlare stasera con i
produttori, sembrano veramente dei fratelli almeno negli intenti. Legati a
doppio nodo alle loro tradizioni, al loro territorio, al modo di fare vino come
si è sempre fatto in questa zona. Qualcuno usa ancora il castagno per le botti,
tutti il cemento. Qui i supertuscan non fanno parte della cultura quotidiana,
le barrique lasciano il posto ai tonneau usati, pochi in realtà, ma soprattutto
tanta tradizione toscana. Esiste invece ancora la malvasia del disciplinare del
Marchese Ricasoli e nonostante non possa più essere usata nei Chianti Classico
viene usata per fare gli IGT. No Cabernet Sauvignon ma Malvasia e gli IGT
tornano a essere i Chianti Classico della vecchia tradizione. La Malvasia
veniva usata per ammorbidire le spigolosità del Sangiovese, ma in questi vini
di spigolosità ce ne sono poche anzi non ce ne sono proprio. Tannini finissimi
e delicati, grande freschezza ma sempre in buon armonia con il resto della
bocca, frutto di grandi profumi ma mai pastoso e ingombrante. Sapida mineralità.
Tutti piccoli produttori innamorati della loro terra, con tanta voglia di
raccontarla e di raccontarsi. Il vino quasi passa in secondo piano tanto a
piacevole stare insieme e interagire con i proprietari de Le Masse di Lamole, Castellinuzza e Piuca, Podere Castellinuzza e i
Fabbri e dei loro racconti, della loro passione, dei loro sorrisi.
Come e Perché (c’è sempre un come e un perché)
Si sono associati i produttori di
Lamole, per preservare il loro terroir, e sono da ammirare per questo. Cercano
di salvare la loro identità dalla generalizzazione dei grandi consorzi e delle
grandi aziende per sopravvivere, con la forza della dignità e l’onore di chi
realizza degli ottimi vini. Qui la zonazione non è un idea ma è la quotidianità,
tanto sono riconoscibili i vini prodotti in questa piccola area. Il Chianti
Classico parte dai margini di Firenze e arriva fino a Siena, uno dei territori
forse più variegati ed eterogenei nelle tante denominazioni italiane. Dare
spazio al concetto di zona, di Cru come lo intendono in Borgogna,
valorizzerebbe immensamente soprattutto i piccoli produttori. Speriamo che
prima o poi si riescano a vincere le logiche dei grandi consumi e si possa dare
spazio anche alle piccole eccellenze.
Passiamo ai 4 vini della serata:
Le Masse di Lamole Chianti Classico DOCG 2013, Giuliano Macinai
marito della proprietaria Anna Maria Socci è con noi. Sangiovese 90%, Canaiolo
e Malvasia Nera per il rimanente 10%. Le vigne fino a 700mt slm e si sente! I
fiori e i Giaggioli escono dal bicchiere e si insinuano nelle narici da
lontano. Botti di castagno per l’affinamento. Quel castagno così difficile da
usare che dona una nota amarognola al vino. Elegantissimo, fresco, entra in
bocca profumato in punta di piedi, si scalda e si apre. Un elisir di fiori e
frutta rossa, tanta, tanta freschezza ma mai pungente, tannini delicatissimi e
una trasparenza da innamorarsi. Lo conosco bene, mi è sempre piaciuto, e mi
piace di più ogni volta. Croccante.
Castellinuzza e Piuca Chianti Classico DOCG 2013, Giuliano Coccia, 90%
Sangiovese e 10% Canaiolo. Cemento e vetro per produrre questo vino. La
classica frutta rossa e tante viole tipiche. Il pepe nero fresco e profumato
avvolge la bocca sapida e minerale. Non è piccante ma solo profumato. E ancora
freschezza e eleganza, tanta armonia nelle sue componenti. Un vino da bere
subito per goderselo con tanto piacere, con un poco di struttura in più del
precedente senza mai perdere l’abito elegante che indossa. Speziato.
Podere Castellinuzza Chianti classico DOCG 2013, il sorriso di
Serena Coccia lo rappresenta perfettamente, un sorriso educato ma travolgente,
allegro, vivace, come il suo vino. Sangiovese 95% e Canaiolo per il rimanente
5%. Selezione accurata in vigna e poi cemento e vetro per l’affinamento. Fiori
e frutti tipici Lamolesi, si inizia però a salire di complessità con qualche
nota che ricorda il tabacco fresco, dolce. Immancabile eleganza e armonia in
una incontro perfetto fra frutto, freschezza e tannini ancora una volta
finissimi. Solare.
I Fabbri Chianti Classico DOCG Terra di Lamole 2012 ancora una
donna, Susanna Grassi, con tanta passione travolgente per la sua vita, il vino
! In questo caso il vino è una delle selezioni dei Fabbri, uvaggio classico
Sangiovese 90% e Canaiolo 10%. Si parte in vigna a scegliere la qualità. L’affinamento
in parte in Tonneaux usati di rovere
francesce per 12 mesi e in parte in cemento. Si vede dal colore, più scuro
degli altri e si mostra in bocca dove aggiunge un pizzico di complessità, di
frutta più nera e succosa. Sale il corpo e la struttura ma rimane riconoscibile
per i grandi profumi. E i tannini seppur più presenti degli altri sono godibilissimi.
Lunga vita davanti a se. Austero ma non
troppo.
Chiudere il racconto è difficile
ma rimane un gran bel ricordo di vino e di passione, di persone e del loro
lavoro duro che raccontano con gioia. Quello che mi piace del vino stava qua
stasera e ne abbiamo goduto insieme.