Ottima anche la presentazione dei vini fatta dai sommelier FISAR presenti all'evento per il servizio. In generale per me era la prima volta che affrontavo queste tipologie di uve e di vini con molte sorprese per gusti inconsueti. Sicuramente la più grande sorpresa è stata trovare una grande qualità nelle lavorazioni in vigna e in cantina che hanno permesso di presentare tutti vini molto puliti e privi di difetti.
Due i grossi gruppi, divisi chiaramente tra bianchi e rossi, due tipi di rosato e un vinsanto che qualcuno riconosce per etimologia in "vino di Xanto". Prima di entrare nei dettagli un giudizio globale per i bianchi ricchi di profumi, freschi, con una spiccata mineralità, spesso di buon corpo mentre molto fruttati, sapidi, decisamente tannici e potenti i rossi. Interessanti i due rosati e particolarmente diverso dai nostri il vinsanto di Santorini.
OINIGOS Metropolis Gold 2008
Aghiorghitiko 100% Buona espressione di questa uva, frutti di bosco maturi, more e ribes, profumi netti sia al naso che in bocca, tanto legno, alla francese, un passaggio in barrique nuove per 12 mesi e 4 anni in bottiglia. Buon alcolicità e freschezza.
Melissinos Robola di Kefalonia e Gold
La Robola ha un assonanzo etimologica con la nostra Ribolla e anche i sentori non si spostano di molto sia da sola che in blend con altri vitigni, fiori bianchi e gialli, agrumi soprattutto il limone, salvo che per la grande sapidità dono del territorio dove crescono. Entrambi con una buona beva fresca e un corpo medio.
Entrambi espressione del Mavrodaphne di Cefalonia con due vinificazioni diversa, rosso secco e rosato. Mavro significa nero e rappresenta perfettamente il colore impenetrabile del vino, frutta rossa matura, balsamico e con una spiccata nota di caffè, di moka, vaniglia e spezie in abbondanza come dominante di tutti i rossi greci assaggiati. Il rosato mantiene leggero il chicco di caffè in sottofondo alla frutta rossa più delicata, a una buona freschezza e sapidità.
Vitigni internazionali sia per i bianchi che per i rossi con tendenza al bordolese in varie sfumature e quelche chicca molto particolare per i bianchi da cui partiamo. Di base sempre il Sauvignon Blanc ma in due sfumature diverse, insieme all' Assyrtiko nel Cavalieri e in un blend con Moscato d'Alessandria (Zibibbo) e Ugni Blanc (Trebbiano) nello Chateau Pyrgos. Che dire, quest'ultimo è veramente partocolarissimo, al naso il moscato predomina con un sentore di zibibbo netto e deciso mentre in bocca esce il sauvignon blanc con le sue note vegetali varietali. il trebbiano, tipicamente neutro, lega e da corpo ad entrambi. Diverso il Cavalieri dove il naso è quello tipico del Sauvignon ma la forte mineralità e i toni agrumati sono quelli dell' Assyrtiko. Entrabi con un discreto corpo e una piacevole beva.
I due rossi sono due tagli bordolesi con impiego di cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot. Il clima fa la differnza nel risultato nonostante il sapiente uso del legno e soprattutto il Merlot ne risente pesantemente. Comunque ben lavorati e piacevolmente bevibili entrambi.
Gavalas Winery - Santorini
Tre bianchi e un vinsanto. Dalla sinistra della foto il Katsano, ennesimo autoctono per noi sconosciuto con una piccola percentuale di Gaidouria, fiori, limone e un leggero aroma di miele lo contraddistinguono assieme alla freschezza, mineralità un medio corpo e un buon equilibrio. Segue nella bottiglia blu la grande espressione del mare e della terra Greca, Santorini, Assyrtiko 100%, pere limone e ananas, gran corpo, grandissima freschezza e sapidità, da non smettere mai di berlo. Salto un attimo il vinsanto per passare alla destra alla perla della serata, Santorini Natural Ferment.
L'assyrtiko dimostra tutta la sua capacità di disporre di lieviti e il risultato è uno spumante metodo classico senza le bollicine, senza carbonica, ricco dei sentori di lieviti e bucce della fermentazione che accarezzano la bocca insieme a quella sensazione burrosa, grassa che donano gli spumanti. Infine il vinsanto, la vinificazione è simile alla nostra ma il clima caldo e l'appassimento sulla pianta invece che sui graticci cambia il risultato e quello che si ottiene, oltre che avere fortissime ossidazioni, manca un po della finezza dei nostri vinsanto pur ottenendo i sentori tipici della frutta secca e dei canditi di agrumi.
Si passa al Peloponneso, tra i monti della Grecia.
Moscofilero 100% è la proposta bianca. Le prime note sembra no quelle di un gewurztraminer, petali di rosa, miele, fiori e liches, bella acidità, buon corpo, e buona persistenza dove tornano delle note di agrumi e quaalche spezia dolce. Poi due rossi, dove rosso vuol dire Aghiorghitiko.
Grande Cuvée Nemea / 2008 vigne a 1000 metri, sui monti della Korinthia, rubino chiaro, simile a un sangiovese, fruttta rossa simile al sangiovese con qualche frutto di bosco nero insieme, corpo medio, spiccata acidità e tanti tannini morbidi e ben lavorati dalla barrique nei 12 mesi dove viene affinato. Cosa cambia dal sangiovese è la terra, il minerale che spicca come in alcune nostre versioni della costa, tipo quelle della zona di Montescudaio.
Il fratello Saint George, coltivato più in basso, gli assomiglia anche se perde un po in complessità lasciando più spazio ai tannini e al legno. Entrambi hanno bisogno di riposare degli anni per potersi esprimere al meglio.
Quando il gioco si fa duro, i duri entrano in campo !
Un bianco, un rosato e due rossi veramente tosti.
Il bianco, Stone Hills, è un blend di chardonnay e malagousia (direi una malvasia per assonanza e caratteristiche organolettiche) che da una spiccata nota aromatica tipica putroppo non molto sostenuta dallo chardonnay che evidentemente non trova un terreno o un clima per esprimersi al meglio e a cui viene soffocata l'acidità proprio dalle note morbide e fruttate della malvasia. Il rosato Vissino, dove inizia a giocare l' Agiorgitiko insieme al Syrah, ha un colore incredibile, porpora vivo, luminoso, brillante.In bocca di distingue per corpo e per un forte aroma di fragoline di bosco pungente per la tanta freschezza di cui dispone. e si arriva ai rossi potenti, forti, tannici, con una grande struttura, un gran corpo e un gran legno. Vini così hanno bisogno di riposare a lungo per esprimersi al meglio perchè i tannini di cui dispongono ti afferrano la bocca e te la chiudono in una morsa forte. Le note sono le stesse di frutta rossa, vegetali, speziate e anche i terziari si fanno sentire ancora troppo oppressi dal tannino. bisogna avere pazienza per godersi al meglio sia AMMOS che ESATATE.
CHRISOHOOU Estate