giovedì 4 agosto 2016

Blind tasting estivo..... solo per veri appassionati



3 Agosto, è stata una giornata bella calda e intensa.

Cosa di meglio di un bel bicchiere di vino in compagnia? 


Semplice ! 10 bicchieri di ottimi Pinot Nero dell’Alto Adige in folta compagnia.


Orizzontale di 10 PN del 2012 dall’ AA da To Wine che anche in Agosto riesce a organizzare serate interessanti.





La batteria è di primissimo ordine, direi quasi completa per essere 100% rappresentativa della zona. I bicchieri sui tavoli sfavillano e il vino è già stato servito perché lo degusteremo alla cieca per non farsi suggestionare da nomi più o meno noti e da commenti altrui. Si entra in sala e sembra di entrare in cantina quando svinano, l’odore di alcol è forte e piacevole.




Si parte con Peter e una descrizione dell’uva e della zona, di quanto sia difficile coltivare in Pinot Nero così suscettibile e attaccabile da qualsiasi malattia della vite, e di quanto importanti siano le condizioni climatiche e il territorio per raggiungere risultati di livello. Di quanto sia importante avere buone maturazioni nei tempi dovuti e di quanto gli sbalzi termici della zona riescono a donare quella freschezza innata di cui questa uva gode. Molti produttori della zona, con vigne in Mazzon, hanno scelto da tempo di utilizzare liberamente il nome in etichetta, nel bene e nel male, rendendosi così riconoscibili, con una propria identità impossibile da clonare e da usare per altri.



La serata scorre bene tra note guidate e spontanee. Vini interessanti, più o meno piacevoli, ma sicuramente tutti molto riconoscibili nella sua varietà. Quasi impossibili da confondere con altri uvaggi.
Il colore chiaro, trasparente, il frutto di bosco, la vaniglia donata dal legno degli affinamenti in cantina, la balsamicità, la grande freschezza, sono tutte note varietali ben riconoscibili in tutti e dieci i calici a disposizione.


Solo alla fine scopriremo che nella disposizione era stata seguita una logica dividendo la batteria in due blocchi successivi da 5 ciascuno, i primi “non Mazzon” e i secondi esclusivamente “Mazzon”. Col senno del poi forse ci saremmo potuti arrivare anche se qualcuno dei primi cinque Sicuramente non sfigurava nel suo insieme.



Veniamo alle brevi note rigorosamente in ordine di apparizione:

Elena Walch Ludwig 2012 Solo nelle grandi annate non mi convince a pieno. Rubino quasi granato, profumi e bocca delicata dove prevale la vaniglia, il tabacco e le spezie sul frutto di bosco. Decisamente duro in bocca. Forse tra qualche anno....chissà.



St. Michael-Eppan Blauburgunder - Pinot Nero Südtirol – 2012 la vaniglia del suo legno si sente, cuoio e tostature, minerale, fresco sparato, un po’ spigoloso. C'è anche il frutto ma ben mascherato. Chicco di caffè nel finale.



Kaltern Caldaro Pinot Nero Riserva Pfarrhof 2012 Rubino intenso, ciliege e lamponi, mammole e gerani, vaniglia, leggermente sapido e minerale. Buono l'equilibrio in bocca e l’integrazione della freschezza col frutto.


Manincor Mason di Mason 2012 Il miglior “non mazzon” della batteria. Fiori secchi, frutti di bosco, rotondo e ampio. Fresco ed equilibrato. La vaniglia c’è ma solo nel finale, dopo che il frutto si è disteso ampio in bocca. Buona a armonia.



Franz Haas Pinot Nero Schweizer 2012 Frutto tenue, spezie, cuoio, pepe, duro, leggermente disarmonico tanto spingono le parti dure. Era partito male con riduzioni sgradevoli, chimiche, ma poi si è aperto recuperando piacevolezza dopo due ore. Mi sarei aspettato di più.



J. Hofstätter Mazon Pinot Nero - Blauburgunder Riserva 2012 Uno dei migliori della serata. Più scuro degli altri ma lucente, brilla intensamente. Denso di frutto e note del sottobosco. Grafite. La bocca si apre subito volentieri, largo e carezzevole. Raffinato.



Ferruccio Carlotto Alto Adige Filari Di Mazzòn Pinot Nero 2012 Fiori freschi. Frutto di bosco tipico, note balsamiche gentili ma precise di timo, legno permettete integrato. Grande armonia come sempre. Una sicurezza.



Kurt Und Johanna Rottensteiner Riserva Mazzon Brunnenhof Blauburgunder 2012 un altra bellissima conferma bevuto più volte quest’anno. Ricco di fiori e di frutto. Caldo, pulito e consistente. Morbido e fresco, etereo, minerale, tostato, mentolato. Altissimo livello.



Gottardi Südtiroler Blauburgunder Mazzon 2012 Terza volta che bevo Gottardi, 3 annate diverse, due bottiglie “difficili”. Questa era una delle due. Mettiamola in positivo.... Molto borgognone, e sto parlando di cantina, di quando ti dicono che questo è il modo di lavorare in Borgogna, che ci stà e che basta attendere. E noi attendiamo. Frutta nera fino alla prugna. Fiori appassiti. Mentuccia e liquirizia. Spezie, boisé, tanto boisè fino quasi alla gomma bruciata, troppo per i miei gusti. Cuoio e vaniglia e un finale che non entusiasma. E questa volta alla cieca.



J. Hofstätter Barthenau Vigna S. Urbano Trentino 2012 insieme al fratello minore è il mio preferito e sono onesto, non sono sicuro che lo avrei messo così se non alla cieca. Dovremmo sempre degustare così per apprezzare al meglio ogni sfumatura privi di ogni pregiudiziale. Rosso rubino, molta simile ai cugini buoni francesi, intenso sia al naso che in bocca. Amarene e lamponi. Balsamico, vaniglia e spezie. Un vino complesso di bella concentrazione e bella persistenza. Il migliore della serata, senza alcun dubbio.



E siamo giunti al termine e come sempre sono d’obbligo i ringraziamenti per la bella serata, per l’ottima batteria di vini e per la bella compagnia di tutti.


Adesso si parte per la Provenza e sicuramente qualcosa di lodevole lo troveremo, che dite ???



i vini del Sud Africa