3 Agosto, è stata una giornata bella calda e intensa.
Cosa di meglio di un bel bicchiere di vino in compagnia?
Semplice ! 10 bicchieri di ottimi Pinot Nero dell’Alto Adige in folta
compagnia.
Orizzontale di 10 PN del 2012 dall’ AA da To Wine che anche
in Agosto riesce a organizzare serate interessanti.
La batteria è di primissimo ordine, direi quasi completa per essere 100% rappresentativa della zona. I bicchieri sui tavoli sfavillano e il vino è già stato servito perché lo degusteremo alla cieca per non farsi suggestionare da nomi più o meno noti e da commenti altrui. Si entra in sala e sembra di entrare in cantina quando svinano, l’odore di alcol è forte e piacevole.
Si parte con Peter e una descrizione dell’uva e della zona,
di quanto sia difficile coltivare in Pinot Nero così suscettibile e attaccabile
da qualsiasi malattia della vite, e di quanto importanti siano le condizioni
climatiche e il territorio per raggiungere risultati di livello. Di quanto sia
importante avere buone maturazioni nei tempi dovuti e di quanto gli sbalzi
termici della zona riescono a donare quella freschezza innata di cui questa uva
gode. Molti produttori della zona, con vigne in Mazzon, hanno scelto da tempo
di utilizzare liberamente il nome in etichetta, nel bene e nel male, rendendosi
così riconoscibili, con una propria identità impossibile da clonare e da usare
per altri.
La serata scorre bene tra note guidate e spontanee. Vini
interessanti, più o meno piacevoli, ma sicuramente tutti molto riconoscibili
nella sua varietà. Quasi impossibili da confondere con altri uvaggi.
Il colore chiaro, trasparente, il frutto di bosco, la
vaniglia donata dal legno degli affinamenti in cantina, la balsamicità, la
grande freschezza, sono tutte note varietali ben riconoscibili in tutti e dieci
i calici a disposizione.
Solo alla fine scopriremo che nella disposizione era stata
seguita una logica dividendo la batteria in due blocchi successivi da 5
ciascuno, i primi “non Mazzon” e i secondi esclusivamente “Mazzon”. Col senno
del poi forse ci saremmo potuti arrivare anche se qualcuno dei primi cinque Sicuramente
non sfigurava nel suo insieme.
Veniamo alle brevi note rigorosamente in ordine di
apparizione:
Elena Walch Ludwig
2012 Solo nelle grandi annate non mi convince a pieno. Rubino quasi
granato, profumi e bocca delicata dove prevale la vaniglia, il tabacco e le
spezie sul frutto di bosco. Decisamente duro in bocca. Forse tra qualche
anno....chissà.
St. Michael-Eppan
Blauburgunder - Pinot Nero Südtirol – 2012 la vaniglia del suo legno si
sente, cuoio e tostature, minerale, fresco sparato, un po’ spigoloso. C'è anche
il frutto ma ben mascherato. Chicco di caffè nel finale.
Kaltern Caldaro Pinot
Nero Riserva Pfarrhof 2012 Rubino intenso, ciliege e lamponi, mammole e
gerani, vaniglia, leggermente sapido e minerale. Buono l'equilibrio in bocca e
l’integrazione della freschezza col frutto.
Manincor Mason di
Mason 2012 Il miglior “non mazzon” della batteria. Fiori secchi, frutti di
bosco, rotondo e ampio. Fresco ed equilibrato. La vaniglia c’è ma solo nel
finale, dopo che il frutto si è disteso ampio in bocca. Buona a armonia.
Franz Haas Pinot Nero
Schweizer 2012 Frutto tenue, spezie, cuoio, pepe, duro, leggermente
disarmonico tanto spingono le parti dure. Era partito male con riduzioni
sgradevoli, chimiche, ma poi si è aperto recuperando piacevolezza dopo due ore.
Mi sarei aspettato di più.
J. Hofstätter Mazon
Pinot Nero - Blauburgunder Riserva 2012 Uno dei migliori della serata. Più
scuro degli altri ma lucente, brilla intensamente. Denso di frutto e note del
sottobosco. Grafite. La bocca si apre subito volentieri, largo e carezzevole.
Raffinato.
Ferruccio Carlotto
Alto Adige Filari Di Mazzòn Pinot Nero 2012 Fiori freschi. Frutto di bosco tipico, note
balsamiche gentili ma precise di timo, legno permettete integrato. Grande
armonia come sempre. Una sicurezza.
Kurt Und Johanna
Rottensteiner Riserva Mazzon Brunnenhof Blauburgunder 2012 un altra
bellissima conferma bevuto più volte quest’anno. Ricco di fiori e di frutto. Caldo,
pulito e consistente. Morbido e fresco, etereo, minerale, tostato, mentolato.
Altissimo livello.
Gottardi Südtiroler
Blauburgunder Mazzon 2012 Terza volta che bevo Gottardi, 3 annate diverse,
due bottiglie “difficili”. Questa era una delle due. Mettiamola in positivo....
Molto borgognone, e sto parlando di cantina, di quando ti dicono che questo è
il modo di lavorare in Borgogna, che ci stà e che basta attendere. E noi
attendiamo. Frutta nera fino alla prugna. Fiori appassiti. Mentuccia e
liquirizia. Spezie, boisé, tanto boisè fino quasi alla gomma bruciata, troppo
per i miei gusti. Cuoio e vaniglia e un finale che non entusiasma. E questa
volta alla cieca.
J. Hofstätter
Barthenau Vigna S. Urbano Trentino 2012 insieme al fratello minore è il mio
preferito e sono onesto, non sono sicuro che lo avrei messo così se non alla
cieca. Dovremmo sempre degustare così per apprezzare al meglio ogni sfumatura
privi di ogni pregiudiziale. Rosso rubino, molta simile ai cugini buoni
francesi, intenso sia al naso che in bocca. Amarene e lamponi. Balsamico,
vaniglia e spezie. Un vino complesso di bella concentrazione e bella
persistenza. Il migliore della serata, senza alcun dubbio.
E siamo giunti al termine e come sempre sono d’obbligo i
ringraziamenti per la bella serata, per l’ottima batteria di vini e per la
bella compagnia di tutti.
Adesso si parte per la Provenza e sicuramente qualcosa di
lodevole lo troveremo, che dite ???
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