Venerdì 23 settembre, nuovo approfondimento sulla Loira all’Italiana Hotel di
Firenze grazie a Fisar e ai suoi relatori Leonardo e Anna Paola. In passato ci
eravamo concentrati sul Sauvignon Blanc, re dei vitigni della zona più interna
alla Francia, del lungo corso del fiume mentre oggi partiremo dall'oceano per
rientrare verso le zone più l’interne lungo il corso del fiume. Ancora una volta sono di
servizio ma non mi faccio certo scappare l’occasione per ascoltare e degustare
i vini che serviamo.
Un Fiume
Mille chilometri di corso del fiume più lungo della Francia
che tagliano in due trasversalmente la nazione, dalle coste dell’oceano
Atlantico fino quasi ai confini con la Borgogna. Mille chilometri variegati
dove i vitigni si distendono partendo dall'oceano, da Nantes, partendo con il
Melon de Bourgogne e i suoi Muscadet, per passare allo Chenin Blanc e poi al Cabernet
Franc man mano che ci si sposta all'interno per raggiungere le aree più
interne, attorno a Brouges, del Sauvignon Blanc. La Loira è terra di vini e di
castelli per la quale è famosa in tutto il mondo.
L’uomo e la terra
L’offerta vincola è completa e si va dai bianchi ai rossi
passando per i rosati, gli spumanti e perfino i vini dolci. I bianchi sono
comunque i vini a cui la regione è particolarmente legata e dove si trovano le
migliori espressioni del territorio. Clima rigido, continentale con freddo e
piogge frequenti e intense a tal punto spesso da compromettere buona parte dei
accolti. Da qui si capisce la predilezione per i bianchi che ben si sviluppano
tra gli sbalzi termici che donano freschezza e profumi. Zuccheraggio e utilizzo
della barrique per le fermentazioni sono pratiche ormai comuni in questa zona,
alla ricerca di maggiori gradazioni alcoliche e struttura che il clima
altrimenti non regalerebbe ai vini. Idealmente l ‘AOC della Valle della Loira
può essere risuddivisa in tre macro aree, La zona atlantica attorno a Nantes
del Muscadet, la zona centrale di Anjou, Saumur e Touraine dove Chenin Blanc e
Cabernet Franc la fanno da padrone e lo parte più interna di Brouges e Orleans
dove i Sauvignon Blancs arrivano alle massime espressioni di eleganza.
Sono le prime due aree quelle che saranno approfondite
durante la serata con un’analisi attenta dei relatori in merito a vitigni,
territorio, storia e metodi di vinificazione. In una parola Terroir.
I vini della serata
I vini in degustazione sono sei, quattro bianchi e due rossi
e tra i quattro bianchi spicca la particolarità di un demi-sec che scopriremo
con piacere durante la serata
.
Un breve cenno su
vini e vitigni
Il Muscadet è un
vino poco conosciuto e poco usato da noi ma che rappresenta per volumi una delle parti
importanti della produzione di questa zona. Vino abbastanza semplice, fresco e
profumato, prodotto con le uve del Melon
de Bourgogne ha trovato la sua zona di predilezione nel distretto di Sèvre-et-Maine, due fiumi che
attraversano la zona di produzione. L’uomo ha aggiunto valore evolvendo le
vinificazioni classiche in inox con pratiche di maturazioni sur-lie, che aggiungono
struttura e complessità al vino.
Nella zona centrale della Loira si producono un po’ tutte le tipologie
di vini, fino agli spumanti di Saumur
da uve Chenin Blanc. Le zone di
rilievo sono Savennières e Touraine
dove lo Chenin Blanc arriva ai suoi massimi livelli disponendo di grande
mineralità, freschezza e complessità aromatica. Sempre in questa zona, grazie
alle particolari condizioni climatiche, si riescono a ottenere ottimi vini botritizzati
sempre da uve Chenin. Qui si inizia
a usare il Cabernet Franc che
raggiunge le sue migliori espressioni nell'area di Touraine.
Rapide note di degustazione
Domaine André-Michel
Brégeon - Muscadet de Sèvre et Maine Gorges 2013
Siamo a Gorges su terreni di argille e calcare, 100% Melon
de Bourgogne, giallo oro luminoso a presagire la grande freschezza e la
maturazione sur-lie. Frutta tropicale matura, a polpa gialla e susine. Fresco e
minerale a sostenere l’equilibrio col corpo non indifferente per un bianco che
con i suoi 28 mesi sur-lie se la gioca bene su corpo e complessità più elevata.
Ostriche e conquillages i suoi degni compari.
Domaine Patrick
Baudouin - Anjou Blanc Effusion 2014
Agricoltura biologica, rocce vulcaniche ceneri e arenarie su
ardesia per questo Chenin Blanc aromatico come dice il nome. Un’effusione di
profumi intensi, di fiori non troppo freschi, del miele di castagno, delle mele
cotogne, amaro della cenere, boisè. Un vino caldo già nel colore, grasso e
corposo che gioca il suo equilibrio grazie anche a una sapiente malolattica.
Ottimo compagno per un bel formaggio di capra francese!
Château Pierre-Bise -
Savennières Roche aux Moines 2013
Savenniers è una garanzia, zona di eccellenza per lo Chenin
blanc, terreni antichi vulcanici e rioliti, morbidi e friabili. Pere e pepe
bianco, scorze agrumate appena candite, buona citricità e mineralità
importante. La bocca entra un po semplice e diretta ma si apre subito
volentieri mostrando un bello spettro gustativo che comprende anche una buona
parte balsamica. Il mio bianco preferito anche se non condiviso da tutti.
Domaine Huet -
Vouvray Le Mont demi-sec 2014
Nove ettari nei dintorni di Tours, Vouvray è un garanzia per
lo Chenin. Triple A il produttore, 20g/l di zuccheri per questo demi-sec. Una
miscela esplosiva che ammalia la platea. Onore al merito per un vino che
equilibra bene la sua grande morbidezza con una acidità spiccata. Frutto giallo
maturo, piccoli fiori di campo, spezie dolci. Rotondo e morbido, fresco e
minerale. Posso avere degli erborinati non troppo cremosi ? Il più acclamato in
sala.
Domaine des Roches
Neuves - Saumur-Champigny Franc de Pied 2013
E si arriva al Cabernet Franc, Biodinamico a piede franco,
altra perla della Loira. Rosso scarlatto, Rose e peonie. La frutta spinge sulle
note intense di amarena, la parte vegetale diventa balsamica intrecciandosi con
una buona speziatura nera. La trama tannica è esemplare nella sua eleganza.
Acuto nell'ingresso in bocca si distende subito lasciandosi gustare in tutta
la sua succosità. Chiude bene pulito e molto lungo con un leggero accenno di
polvere di caffè. Il rosso che ho preferito.
Frédéric Mabileau -
Saint Nicolas de Bourgueil Les Coutures 2013
Sabbie e ciottoli calcarei si dispongono sulle argille
determinando il risultato del vino. Molto giovane con riflessi vermigli
luminosi, ancora un po’ scomposto da bella mostra di tutta la sua varietalità
seppur poco amalgamata. Un vino che ha fiori rossi e frutto, che mostra la
parte vegetale con il peperone verde che si affaccia tra la frutta rossa e
nera, un vino che ha corpo e tannini setosi, carnoso ma in difetto di
equilibrio. Un vino da scordarsi in cantina per un po di anni per riuscire a
goderselo al meglio.
Anche questa serata è passata velocemente e ci ha regalato
preziosi approfondimenti e ripassi di una grande zona vinicola. E non poteva
essere altrimenti visto la qualità e la competenza dei relatori. A la prochaine fois.
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