Un occasione unica per degustare alcuni tra i migliori vini del mondo, sicuramente delle grandi eccellenza da una delle zone vinicole più antiche e celebrate.
La batteria dei vini è di interesse assoluto
Cinque Grand Cru dove si incontrano l' eleganza dello Chevalier Montrachet di Philippe Colin, la grande freschezza del Criots Batard Montrachet di Fontaine Gagnard entrambi frutto della vendemmia 2012, annata ottima per i bianchi; la compostezza del Batard Montrachet di Bachelet Monnot e la perfezione stilistica del Bienvenues Batard Montrachet di Olivier Leflaive, in questo caso parliamo invece di bottiglie relative all’annata 2011, che ci regala vini più caldi e avvolgenti. Discorso a parte merita il Montrachet di Bouchard Père & Fils, sempre del 2011, un vero gigante seppure ancora giovanissimo, ma dalla complessità davvero incredibile: agrumi, pietra focaia e spezie dolci ci hanno regalato delle sensazioni davvero indimenticabili.
Mi tuffo nella degustazione concentratissimo, attento a non perdere una sola sfumatura
Dopo una bella presentazione sulla zona,e sulle caratteristiche, entriamo direttamente nel vivo dei vini che tutti aspettavano e che iniziano a scorrere nei bicchieri uno dopo l'altro.
Le emozioni crescono in attesa di arrivare al Re della serata
e eccoci ai vini nella sequenza di servizio
Fontaine-Gagnard
1/5 - 0,33ha, vigne di 12 anni, 900 bottiglie all'anno, 12 mesi legno di cui 30% nuovo. Dorato cristallino, fiori gialli, tanti, fino alla camomilla, frutta, soprattutto agrumi, pompelmo grande corpo, struttura, fresco vivissimo, sapido ma perfettamente equilibrato e di grandissima eleganza. Lunghissimo e con retro olfattiva meravigliosa che aprendosi dona una c'era d'api e note burrose.
Olivier Laflaive
2/5 - 600 bottiglie anno, vigne di 43anni, 3,68ha, 18 mesi di legno 50%nuovo che non si sente se non dopo un ora che sta nel bicchiere. Oltre alle note tipiche buona balsamica di erbe aromatiche timo, e un tarassaco in evidenza tra i fiori, pomposo, vellutato, burroso, tagliente, sapido elegante e complesso. Anche qui chi la fa da padrona è una meravigliosa retro olfattiva.
Bachelet-Monnot
3/5 - 600 bottiglie anno vigne di 50 anni, 18 mesi di legno 40% nuovo più 8 mesi in vasche sui lieviti. Ha stentato tanto ad aprirsi e quando gli altri iniziavano a sedersi lui ha preso il sopravvento. Legno più netto al naso, ginestre e camomilla, the verde, pere kaiser e mela cotogne, equilibrio non perfetto, leggermente spostato verso le note morbide, nel finale una nota morbida di cenere e burro.
Philippe Colin
4/5 - il re della Serata! 0,27ha, 45 anni, 1300 bottiglie, lutte raisonée (presto biologico) acciaio e legno nuovo 60%, batonnage regolari, 13 mesi e un leggero filtraggio. Fiori di tiglio, camomilla, agrumi, foglia di the, leggere note ossidative e burrose, assolutamente armonico e sontuoso, pomposo e tagliente in continua evoluzione dove anche qui la retro domina la gioia percettiva.
Bouchard Père & Fils
5/5 - monsier montrachet, la stella della serata rimasta al palo. Lavorazioni e cura della vigna esclusive e maniacali come per il pargolo di un re. Purtroppo ancora troppo giovane si mostra nel suo splendore ma non ancora così eccelso come il Chevalier del 2012. Oltre alle note comuni a questi vini una bella balsamicità. Avrà sicuramente una grandissima evoluzione degna del suo rango ma per adesso cede il passo. Comunque sia siamo al 7° cielo nella degna conclusione di una serata indimenticabile
Ancora una volta un grosso grazie a FISAR Firenze e a tute le sue persone per la realizzazione di questa magnifica serata
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.