L’incontro infrasettimanale da to Wine regala sempre
emozioni e conoscenza. Questa volta è il turno di Enzo Tiezzi e del suo
Brunello, della sua vita. Si legge dagli occhi sorridenti e si capisce dalle
sue parole semplici e dirette quanto grande sia la passione della sua vita che
si svolge da sempre da una vigna all’altra.
La storia di
Montalcino
Enzo è un pezzo importante di Montalcino, agronomo, enologo
e direttore per grandi aziende. Organizzatore e realizzatore dei disciplinari
per il Consorzio in cui si è impegnato fino al massimo livello di presidente e
per le sue vigne importanti, Cerrino e Soccorso da quando dagli anni ’80 ha
iniziato a produrre in proprio.
Terroir
Anche i terreni sono quelli tradizionali della collina di
Montalcino. In alto, subito sotto al paese, sabbiosi e scheletrici e molto meno
argillosi di quelli diffusi invece ai piedi del colle. Il vino che produce
rispecchia esattamente la sua idea e la natura del Sangiovese, chiaro e
trasparente, ricco di frutto e di spezie, balsamico ma soprattutto con una
spina dorsale acida e sapida quanto serve per sostenere gli anni che passano. Mai
prepotente. Mai piacioni. L’uso dei tini di legno per la fermentazione e della
botte grande per l’affinamento è magistrale nelle pratiche di cantina e
permette di non “saturare” mai il vino snaturandolo dei suoi contenuti
varietali. Obbiettivo eleganza ben in mente.
Soccorso e Cerrino
Sono 5 ettari e mezzo quelli vitati tra i poderi Cigaleta e
Cerrino 350mt slm a Nord Est della collina e lo storico podere Soccorso.
Immediatamente sotto la panoramica, sotto le mura del Santuario della Madonna
del Soccorso da cui prende il nome si distingue da tutta la produzione intorno
per il suo allevamento ad alberello scelto per limitare la resa produttiva e
l’impatto visivo ai piedi dell’abitato.
Buoni propositi
La serata è ricca di buoni propositi. Un Sant’Antimo
Chardonnay, abbastanza “particolare” per questa zona, un Rosso di Montalcino di
un’annata magica, la 2010. Una verticale di otto annate che percorrono dal 1995
al 2011 tutta la produzione di questa piccola azienda, Un prezioso regalo,
l’anteprima di botte dell’annata 2012, un’altra fantastica 5 stelle. E per i
più sfiziosi la sua grappa per finire.
Finalmente si beve
Si parte da un bianco dal colore inconsueto. Dorato e
brillante già dal bicchiere dimostra la grande estrazione è l’enorme acidità.
Fioccano le domande e i dubbi visto il naso quasi da “Orange Wine”! E’ un
sorprendente Chardonnay del 2015,
realizzato sotto la denominazione Sant’Antimo.
Tre giorni a macerare sulle bucce, lunga fermentazione in barrique in stile
borgognone e 5 mesi di affinamento sempre in barrique. Vaniglia e agrumi,
ginestre e camomilla, spezie orientaleggianti, struttura importante e
persistenza. Un piatto di magnifici formaggi ad accompagnarlo sarebbe la sua
morte ma si lascia gustare volentieri anche da solo.
Arriva il Rosso di
Montalcino 2010. Vigna Cerrino.
Il primo impatto è di avere un bel Brunello nel bicchiere e solo alla lunga nel
bicchiere ci accorgeremo della differenza unicamente dovuta agli affinamenti.
Una grande bevuta ricca di frutto e tannini mai aggressivi, di balsamicità e di
calda freschezza sapida a sostenerlo. Averne di questi vini da bere tutti i
giorni !
Si parte in batteria e non voglio annoiare con 9 schede
descrittive (8 + l’anteprima del 2012) ma mi soffermo brevemente su note
caratteristiche e personali giudizi di gusto. Solo un punto, fatto salvo la 1995 dal podere Cerrino,
tutte le annate provengono da Vigna
Soccorso.
2011 più chiara
delle altre, se la gioca sul frutto e sui suoi aromi, ma perde qualcosa sulla
maturazione dei tannini al gusto più “verdi”. Ma questo non è un difetto, è
figlio dell’annata calda e difficile, gestita comunque bene in cantina e grazie
ai 500mt slm della vigna.
2010 austera e
importante, ha continuato a regalare emozioni tutta la sera passando dalle
ciliegie all’alloro, dal chicco di caffè alla china. Grandissima struttura già
in ottimo equilibrio. Mai aggressiva nelle sue note dure né per tannini né per
acidità. Una certezza.
2009 e 2008 erano annate più pronte da bere
già in uscita, più profumata di erbe aromatiche la prima, più dura la seconda.
Entrambi ancora ben vive e con aspettative interessanti davanti. Si presentano col
classico vestito elegante delle grandi occasioni, solo leggermente
stropicciato.
Col 2007 si torna
alle stelle ! Frutto di bosco, austero, terroso, vibrante, morbido, rotondo con
tannini che accarezzano la bocca senza mai graffiarla. Vivo e goloso.
La 2006 è una
grande annata di estrazione e struttura, di prugna e alloro, di tannini
importanti con una trama fittissima come la seta, ma il vino ha ancora note
cupe e dure, un po’ troppo per il mio gusto. Probabilmente ha tempo davanti per
smorzare gli ardori e regalerà soddisfazioni più avanti a chi saprà aspettarlo.
Il 2004 è l’anno
in cui Soccorso inizia la sua vera fase produttiva. Il vino si presenta
austero, un po’ arroccato nelle sue note fumose, boisé, per poi aprirsi pian
piano. Probabilmente lo stato di maturità della vigna in quegli anni non era
ancora tale da sfruttare al meglio l’annata importante. Il naso e la bocca
godono comunque di eleganza ed equilibrio. Se il buongiorno si vede dal mattino
….
Arriviamo al 1995,
La vigna è Cerrino e il frutto dominante nelle varie espressioni di Soccorso
cede lo scettro a eleganti note balsamiche di erbe aromatiche, al sigaro dolce,
alle tostature mai eccessive, a sfumature che aprendosi talvolta portano i
ricordi verso i profumi di sontuosi cognac. 21 anni e la freschezza ti fa
salivare, e i tannini gentili si presentano puntuali sulla lingua e ti ricordano
la loro natura. Ogni casellina
perfettamente al suo posto con la ferma intenzione di rimanerci ancora a
lungo. Lunga vita !
Un riposo meritato per nostre papille e arriva la 2012, imbottigliata dalla botte solo 24
ore fa. Non è la prima volta che sento questa annata di botte e ho avuto varie
occasioni di valutarla durante il suo affinamento. 5 stelle meritate che a
Gennaio regaleranno vini di grande spessore, vini di struttura, di aromi fini. E
non è certo Tiezzi che si tira indietro! Vini che nonostante tutto e tutti
sapranno distinguersi per il colore “tenue” del sangiovese e il carattere forte
di chi lo lavora. Un altro gioiello alle porte, come la 2010.
Si finisce con la grappa e anche in questo caso siamo
davanti a un prodotto di eccellenza, carico degli aromi tipici delle vinacce
del Sangiovese, tagliato alla perfezione dal distillatore. Senza alcuna
pungenza, ne nei profumi né nel gusto, regala grandi sensazioni a chi se la sa
godere.
Ancora una grande serata di conoscenza, di amicizia e
cordialità, di grandissimi vini e di esperienza di chi li produce. Niente di
meglio per un appassionato. Grazie a Enzo Tiezzi, Gionni, Pietro e tutto lo staff di
To Wine.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.