Avevo sentito i suoi
vini durante le ultime degustazioni delle guide dove ottiene
riconoscimenti (vino Slow 2016) e ne ero rimasto veramente impressionato dalla pulizia,
dalla morbidezza e dalla semplicità con cui si riusciva a bere una giovane annata,
la 2011 di un produttore tradizionale e avevo deciso di andare
a visitarlo. Nessun
problema per fissare l’appuntamento confermato dallo stesso Guido.
Serralunga
Arriviamo a Serralunga dopo un meraviglioso pranzo a base di tartufi che accompagnavano una battuta di Fassona, i tipici porri su letto di fonduta
e gli immancabili tajarin. a strada che arriva a Serralunga è dominata
dal castello austero, altissimo che si staglia
nel cielo nebbioso
e ci accorgiamo subito che l’azienda di Guido ha uno dei suoi vigneti
immediatamente sotto il castello, quasi
a servirlo e a
farsi proteggere.
I Porro
L’azienda
è familiare, piccola,
e troviamo ad attenderci il babbo di Guido
un signore semplice, con un cappello di lana calzato
in testa un po storto ma che non stona, con l’espressione chiara di chi il vino lo cura in vigna e non dietro
una scrivania. Si vede che è
nato e cresciuto in vigna e porta con se, col suo volto, col suo aspetto,
tutta la storia
e l’esperienza di 5 generazioni di vignaioli che producono su queste terre. All’inizio quasi diffidente, sembra tenere un po le distanze, ci studia, ma pian piano si apre, si siede con noi, inizia a parlare dei suoi vini e sopratutto delle sue vigne dei cru di cui va orgoglioso, dal famoso Lazzarito all’ultimo arrivato Giannetto, della sua vita, della fatica
e del fastidio della
burocrazia che gli fa perdere
tempo.
I vini
Poche etichette, 3 varietà Dolcetto,
Barbera ma soprattutto Nebbiolo
che viene usato
sia per il Nebbiolo che per il Barolo. In cantina si lavora
in modo semplice e tradizionale, vasconi di cemento
vetrificato e botte in rovere di slavonia grande, poche barrique stazionano qua e la per la cantina, visibilmente vecchie di chissà quanti passaggi. La cantina,
anche questa, è semplice ma ordinata, pulita,
funzionale alle 40000 bottiglie
totali prodotte.
Terroir
I vini cambiano completamente aromi rispetto a quello che avevamo sentito
la mattina da Ciabot
Berton a La Morra, la speziatura prende il sopravvento e fa da collante tra il frutto
e le note balsamiche più leggere. La cannella
e i chiodi di garofano si
uniscono a prugne
e viole in un modo tanto semplice quanto
elegante e ancora
una volta la trama tannica
è così piacevole e gustosa da chiamare il sorso successivo. La seconda cantina
nello stesso giorno che sta demolendo le mie convinzioni su quanto un barolo giovane
sia austero e difficile da bere. Il Nebbiolo è fatto con le stesse uve del Barolo solo macerate e affinate più brevemente ma che portano
con se tutte le caratteristiche aromatiche del fratello
maggiore. Lo stesso dolcetto
che spesso prende
aspetti duri e spigolosi riesce
qui a farsi bere con piacere, “è il
vino da bere tutti i giorni
a tavola” e
non può essere duro o spigoloso, facile a
dirsi, un po meno a farsi. La barbera d’Alba “quella buona” della
vigna Santa Caterina
è finita e quindi
ripieghiamo sulla versione
base che però dimostra la suà tipicità
con un corpo medio e una freschezza viva ma non spigolosa, croccante e golosa. Incredibile il Barolo Giannetto, vigne che nel 2011 erano appena entrate
in produzione già capaci di donare un vino
tutt’altro che acerbo
con un bagaglio aromatico avvolgente di fiori e frutta e già con un
buon patrimonio fenolico
e una freschezza che ben si bilancia
facendolo scorrere rotondo
e ampio in bocca. Selvi dei tre sentiti è il barolo
più morbido, Lazzairasco il
più complesso e elegante.
Il tempo passa veloce ... seduti a tavola con del buon vino
Dalla diffidenza iniziale
sono passate due ore senza accorgersene e nel frattempo anche Guido si era unito a noi nella
descrizione dei vini e del loro lavoro.
Una famiglia che trasmette col lavoro il proprio carattere al vino, forte ma non prepotente, di grande carattere sicuramente distintivo, non banale, che una volta aperto dimostra
tutta la sua eleganza e morbidezza.
Uno sguardo alla finestra e è arrivato
l’imbrunire e è l’ora di ripartire ma non senza prendere
un po di queste eccellenti bottiglie, una tappa veloce a Barolo per fare due passi e visitare da fuori il borgo e il castello
prima di ritornare
in albergo contenti
della giornata e col baule dell’auto carico di vino.
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